Sulla Violenza
22.03.2017

Lui mi ama tanto,
tantissimo.
Mi regala mazzi di
fiori, scatole di cioccolatini, braccialetti d'oro.
Si preoccupa sempre
per me: per dirne una, dopo avermi sposata, ha voluto che lasciassi il lavoro perché
non mi stancassi troppo.
Anche quando aspettavo
il bambino, mi ha spiegato che sarebbe stato un impegno troppo oneroso per la
mia fragilità. Certo, me l'ha fatto capire a calci e pugni, ma che importa, dal
momento che aveva ragione? Lui ha sempre ragione, io sono un'incapace, non
sarei nulla senza di lui. E poi, dopo l'aborto, mi ha regalato due giorni da
sogno a Venezia...
Una volta, la
dottoressa del pronto soccorso mi ha fatto uno strano discorso, parlava
di una denuncia, ma non ho capito perché avrei dovuto denunciare la
persona che più di ogni altra si occupa di me. D'accordo, spesso mi mette le mani addosso, ma è colpa mia se la pasta è scotta; oppure mi strappa i
capelli, ma è colpa mia se la casa non è abbastanza pulita. Lo fa per il mio
bene, perché devo imparare a non sbagliare più.
Anche mio padre si
comportava come lui, ma era solo per amore, per raddrizzare la sua bambina storta.
L'altra notte l'ho
guardato a lungo mentre dormiva e per un attimo - devo essere impazzita - ho
pensato di soffocarlo con il cuscino, tanto non avrebbe avuto la forza di
reagire per quanto era ubriaco. Ma per fortuna mi sono ripresa subito, ho avuto
schifo di me stessa e ancora una volta ho capito che sono un mostro, che non
merito il suo amore.
Sì, perché lui mi ama
tanto, tantissimo.
Mi ama da morire.
Scritto da Simonetta Rossi; Immagine di R. Magritte, Gli Amanti (1928)