Il Passo in Più

22.03.2017

Ti sei mai chiesto cosa succederebbe se facessi un passo in più? Io sì.

E se facessi un passo in più oltre il parapetto? Per quanto tempo il vento mi fischierebbe nelle orecchie prima del buio? Che rumore farei? Si spaventerebbe qualcuno? Forse scorrerà qualche lacrima.
E se facessi quel passo in più sulle rotaie? Per quanto il treno mi trascinerà? Magari neanche si fermerà. E arrivati a Firenze, i passeggeri continueranno a sorridere e a immortalare il Duomo. O forse l'intero traffico ferroviario si arresterà e io sarò il protagonista della blasfemia di qualche impiegato, di centinaia di operai, di alcuni insegnanti, di mille studenti che perderanno tre ore di vita.
E se invece facessi un passo in più dallo sgabello sotto i miei piedi? La corda mi reggerà? Oppure anche per lei sarò inadatto? Chi mi troverà? Magari proprio Lei che continuerà a non capire. O forse il vecchio del terzo piano, che racconterà di quanto ero sempre gioviale e cortese. E mia madre in silenzio, lentamente, si spegnerà con me e mio padre guarderà altrove, ancora.
Se facessi quel passo in più per qualcuno sarei il frutto di un gioco alla moda, uno dei tanti. Se facessi quel passo in più, qualcuno ascolterebbe il mio grido silenzioso?


Scritto da Paolo Garzoli, immagine di Caspar David Friedrich, il viandante sul mare di Nebbia (1918)

Dottoressa Silvia Rossi
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