Elegia 1918
Non muoverti
se ti muovi lo infrangi.
È una gran bolla di cristallo
sottile
stasera il mondo:
e sempre più si gonfia e si leva.
Oh, chi credeva
di noi spiarne il ritmo e il respiro?
Meglio non muoversi.
È un azzurro subacqueo
che ci ravvolge
e in esso
pullulan forme, imagini, rabeschi.
Qui non c'è luce per noi
più oltre deve sostare
ne schiumano i confini nel visibile.
Fiori d'ombra
non visti, immaginati
frutteti imprigionati
fra due mura,
profumi tra le dita dei verzieri.
Oscura notte, crei fantasmi o adagi
tra le tue braccia un mondo?
Non muoverti.
Come un' immensa bolla
tutto gonfio, si leva,
E tutta questa finta realtà
scoppierà
forse.
Noi forse resteremo.
Noi, forse.
Non muoverti.
Se ti muovi lo infrangi.
Piangi?
E. Montale, da "Altri versi e poesie disperse", Lo Specchio, Mondadori, 1891; Foto di Silvia Rossi, Lago di Bracciano.